2 giugno, festa della Repubblica Italiana

La festa del 2 giugno ricorda la nascita della Repubblica Italiana e si festeggia ogni anno in questa data perché il 2 e 3 giugno 1946 si svolse il referendum con il quale gli italiani, finita la seconda guerra mondiale e caduto il fascismo, vennero chiamati a esprimersi sulla forma di governo che desideravano: monarchia o repubblica. Attraverso il voto, per la prima volta a suffragio universale, gli italiani scelsero la repubblica.

Gli esiti del referendum del 2 giugno 1946

Nel referendum del 2 giugno 1946 andarono alle urne circa 25 milioni di cittadini (per la precisione, 24.946.878 persone), ossia l’89,1% degli elettori, e per la prima volta poterono votare anche le donne. Con 12.718.641 voti in favore della repubblica (54,3%) e 10.718.502 voti in favore della monarchia (45,7%), gli italiani scelsero la forma di governo della repubblica. Le schede bianche e nulle furono 1.509.735. I risultati del referendum (tuttora presenti sul sito del Ministero dell’Interno, nell’Archivio Storico delle Elezioni) vennero ratificati ufficialmente il 18 giugno 1946, quando la Corte di Cassazione dichiarò la nascita della Repubblica Italiana.

2 giugno e 25 aprile: due date strettamente legate

Per capire il processo che portò alla nascita della Repubblica bisogna fare un passo indietro e arrivare al 25 aprile 1945, data simbolo che ricorda la caduta del fascismo. Dopo questo evento, infatti, prese avvio la fase di governo che portò al referendum del 2 giugno 1946, alla nascita della Repubblica Italiana, all’elezione dell’Assemblea Costituente e alla stesura della Costituzione.

L’Assemblea Costituente e la Costituzione

Oltre che per scegliere la forma di governo, il 2 giugno 1946 gli italiani votarono per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente, che avrebbe dovuto redigere la nuova Costituzione. Vennero eletti 556 deputati e le sedute si svolsero tra il 25 giugno 1946 (giorno dell’insediamento, con Giuseppe Saragat alla presidenza) e il 31 gennaio 1948.

La Costituzione, ossia la legge fondamentale della Repubblica Italiana, fu approvata il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Attraverso questo documento, l’Assemblea Costituente segnò il passaggio dalla dittatura alla democrazia e stabilì regole politiche nuove in cui fosse il popolo a prendere le decisioni politiche e non più una sola persona o un solo partito. La Costituzione è formata da 139 articoli e i primi 12 stabiliscono i cosiddetti “Principi fondamentali”. L’articolo 1, in modo particolare, fissa in maniera solenne l’esito del referendum del 2 giugno 1946 e il taglio netto con la precedente dittatura:

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo,

che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Come viene celebrato il 2 giugno?

Ogni anno in tutte le città italiane si organizzano eventi che ricordano la nascita della Repubblica, ma la celebrazione principale si svolge a Roma e si apre con la deposizione di una corona di alloro all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica. Dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli e il passaggio delle Frecce Tricolori sulla città, ha luogo una grandiosa parata militare lungo via dei Fori Imperiali. Presso il palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica, si svolgono il Cambio della Guardia in forma solenne e un concerto di diversi complessi bandistici tra cui quelli dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica Militare e della Polizia di Stato.

A te la parola!

La tua città organizza qualcosa di particolare per ricordare il 2 giugno 1946? Scrivimi per raccontarmelo, ti aspetto nei commenti! E se hai trovato interessante questo articolo, condividilo sui social e festeggiamo insieme quello che fu uno dei giorni più importanti della storia d’Italia!

2 giugno, festa della Repubblica Italiana

Scritto da:

Tiziana Gilardi

Editor freelance per l’editoria e web editor. Adoro trasformare un testo in un buon testo rendendolo chiaro, efficace e in sintonia con la grafica. E naturalmente senza l’ombra di un refuso. La mia mission: eliminare qualsiasi ostacolo tra il testo e la mente dei lettori e diffondere a piene mani il piacere di leggere.